Di nuovo un Buongiorno, stavolta dal sapore parmigiano, che il vice direttore del quotidiano
La Stampa mi concede gentilmente di pubblicare anche nel mio blog: lo stesso articolo è infatti contemporaneamente nella prima pagina del giornale di Torino di oggi, mercoledì 24.
Colgo l'occasione per ringraziare di nuovo l'autore Massimo Gramellini.
Sento l’esigenza di una boccata d’aria pura. Perciò, a chi se la fosse persa, vorrei raccontare la piccola storia di assoluta meraviglia che è apparsa nei giorni scorsi su «Specchio dei tempi». Comincia col funerale di Claudio, custode di una scuola materna di Torino, amatissimo da bambini e genitori per la sua disponibilità. Un italiano di quelli che piacciono a noi, che con un gesto o una parola di buon senso riescono a stemperare i problemi e a colmare i vuoti della struttura in cui lavorano. I bambini riempiono fogli di messaggi e disegni per Claudio. Poi, con la serietà di cui solo loro sono capaci, decidono di recapitarglieli. Come? Ma che domanda stupida, scusate. Attaccandoli a un palloncino in grado di volare fino a lui.
Detto fatto: il palloncino carico di corrispondenza viene liberato nel cielo di Torino. Per un paio di settimane non se ne sa più nulla. Quand’ecco che alla scuola materna arriva una lettera. «Sono una nonna di 70 anni e abito a Parma. Anch’io ho dei nipotini che vanno all’asilo. Volevo dirvi che il palloncino del vostro amico Claudio è arrivato. Caduto su un prato verde appena scoperto dalla neve. Io ho ricordato il vostro amico nelle mie preghiere, ma sono certa che da lassù sarà lui a proteggere voi, che siete stati capaci di un gesto così gentile».
La prima volta che l’ho letta mi sono venuti i lacrimoni. E anche adesso, insomma. Sarà l’età che avanza. O forse la consapevolezza che fin quando ci saranno persone come Claudio, come la nonna di Parma e come quei bambini, non proprio tutto è perduto.
Massimo Gramellini
13 commenti:
commovente
anche a me Cesare ha susciato le lacrime...sicuramente anche nel mio caso è l'età che avanza ma anche davvero la consapevolezza che forse davvero vale la pena credere che qualcosa può cambiare...
Bella bellissima la storia del palloncino indirizzato a Claudio che da
Torino è arrivato a Parma dalla nonna.
Grazie anche per questo Cesare.
Un abbraccio e a presto
un grazie sincero e fortissimi complimenti
Grazie!
p.s.: forza Parma!
Che bella storia. Ma sì, non tutto è perduto
zia carla
Una storia-realtà degna del Piccolo Principe di un Gramellini Saint Exupery !
xche' la gazzetta di... parma pubblica la notizia oggi che è il 25?? mi sa che sia arrivata un po' in ritardo... chi dorme non piglia pesci!
fosse la prima volta........
IL MIO BIMBO DI 5 ANNI HA PARTECIPATO ALLA SPEDIZIONE DEI PALLONCINI PER CLAUDIO,E PER ME CLAUDIO OLTRE AD ESSERE IL PAPA'DI UN CARO COLLEGA DI LAVORO "VALTER",ERA ANCHE UN VERO AMICO A CUI CHIEDERE CONSIGLI PREZIOSI DI QUALSIASI GENERE.INSIEME A QUEI PALLONCINI E' VOLATA UNA PARTE DEL MIO CUORE.CIAO CLAUDIO CI MANCHI TANTO.MARIO.
CE NE FOSSERO DI GIORNALISTI COME GRAMELLINI!
Questo articolo mi ha colpito. Mi ha colpito particolarmente. Vorrei raccontarti io la storia del mio palloncino.
Quando morì mio padre, mia nipote era piccola, circa due anni e mezzo. Per tutto il funerale e per molti giorni a venire, continuava a fare domande. Domande alle quali noi grandi non sappiamo rispondere. Qualcuno disse "il nonno è in cielo". "Perchè perchè era stanco?".
Tutti i giorni a seguire domande: "cosa mangia? non si lava?" , il peggio era, "è solo, è notte ed ha paura".
Il tempo passava e la bambina sembrava pian piano non insistere.
Dopo alcuni mesi mia sorella dovette cambiare casa sua figlia non ne voleva sapere. Con voglia, raccontarle che aveva una cameretta nuova per lei, che era bella, che c'era questo e quello. Risposta: sempre no. Aumentavano i capricci, fino ad arrivare ai pianti.
Proprio in quel momento noi grandi abbiamo capito... che non avevamo capito nulla. Presi dal dolore e da tutte quelle cose che DEVI fare, non ci eravamo accorti che per lei, le nostre scuse non erano bastate. Colpo di grazia. "Io non vado via da questa casa perchè se il nonno torna, non mi trova".
E così dopo qualche giorno un palloncino volò in cielo con l'indirizzo nuovo. Il nonno finalmente sapeva dove abitava sua nipote.
Non tutto è perduto anche fin quando ci saranno persone come Gramellini
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