"Il papà delle favole" è un audiolibro scritto da Cesare Pastarini (cesare.pastarini@gmail.com), reso possibile dagli Amici del Mulino di "Mulino Bianco". Composto da 10 favole illustrate + un cd musicale con le storie recitate da attori professionisti, il ricavato della vendita va all'associazione Noi per Loro, vicina ai bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia dell'Ospedale Maggiore di Parma. E' in vendita nelle librerie di Parma e nella sede di Noi per Loro in via Rubini 12. Oppure si può fare un versamento di euro 7,90 sul c/c postale 10869436 intestato a Noi per Loro Onlus Via Rubini 12, 43125 Parma e dopo aver spedito la copia del pagamento al fax 0521.942013 riceverete "Il papà delle favole" all'indirizzo da voi indicato. L'autore, l'illustratore, la grafica, gli attori e il musicista non hanno ricevuto compensi. Più sotto i link del gruppo di lavoro.
Questo blog ospita solo argomenti che riguardano i bambini.

martedì 22 settembre 2015

La primina


Quando i figli sono al secondo anno di scuola materna, cioè quando hanno 4 anni, molti genitori iniziano a pensare se anticipare la prima elementare, saltando quindi il terzo e ultimo anno di asilo. La cosiddetta “primina”, normalmente permessa ai nati tra il 1° gennaio e il 30 aprile.
 
Scegliere se mandare i figli alle elementari all’età di 5 anni evitandone uno di materna, non è facile. Ma la tentazione fa sempre capolino.

E’ chiaro che occorre valutare caso per caso, ma la maggior parte degli studi a livello mondiale sconsigliano di anticipare. Il rischio non è solo in probabili voti peggiori (non solo durante la primaria, perché l’onda può raggiungere anche la scuola media), ne può risentire soprattutto lo sviluppo cognitivo. L’importanza del gioco e lo sviluppo emotivo sono altri due elementi fondamentali su cui riflettere.
Il fatto di scrivere bene l’alfabeto o di sapere eseguire alcune operazioni matematiche, non dovrebbe di per sé essere sufficiente per compiere la scelta. Ciò che conta di più è sempre la maturità del bambino, che sia i genitori sia le maestre e i maestri conoscono bene.
Senza entrare in una lunga discussione tra chi è a favore e chi è contro (qui sotto c’è comunque uno spazio commenti), è interessante la recente lettera che il ministro della scuola britannico, Nick Gibb, ha spedido ai genitori e alle scuole, invocando il buon senso. Smettiamola di premere sull’acceleratore, sostiene Gibb, valutate bene scelte da cui non si torna indietro.

Noi italiani ne siamo capaci?

giovedì 21 maggio 2015

Un dolce esame di terza media

Tra sorelle (13 e 10 anni).

"Come argomento d'esame sto pensando di portare la mafia".
"Se fossi in te porterei una torta".



lunedì 9 febbraio 2015

Canali


A SCUOLA
"... e poi Amsterdam è anche famosa per i suoi canali".
"In che senso, maestra?".
"Nel senso che è un po' come Venezia: ha tanti canali.".
"..."
"Proprio con le barche e i traghetti, intendo".
"Ah! Pensavo i canali delle televisione!".




lunedì 8 dicembre 2014

il corsivo




Ho ancora molto nitido il ricordo della mia maestra Alda alla scuola elementare, anni Settanta, che mi fece scrivere due pagine di quaderno con la sola parola "Erba" in corsivo. La scrivevo proprio male. Lettere troppo dritte o troppo piegate, la "b" altissima o con l'anello grasso. Ancora prima, negli anni Quaranta, la "calligrafia" (ovvero, la bella grafia) era materia scolastica. Sarà stato noioso, tuttavia scrivere bene significava anche "pensare" bene, non solo COME scrivere, ma anche COSA scrivere. Oggi è arrivata questa notizia (vedi link). Spero che l'idea finlandese non si diffonda anche in Italia, il Paese che nonostante tutto amo e che vorrei restasse - almeno in questo caso - un po' indietro. Che non sempre significa arretrato.

giovedì 27 novembre 2014

Cosa facciamo oggi?

- Vorresti uscire a cena, ma... "in quel ristorante accettano volentieri i bambini e sono ben organizzati per accoglierli?"
- Vorresti andare in palestra, ma... "mica posso mettere mio figlio a fare tapis-roulant di fianco a me…"
- "Ah, che capelli in disordine! Ora chiamo il parrucchiere. No, non posso, mia figlia non so con chi farla stare". 
- Finalmente qualche ora libera per trascorrere la giornata insieme, genitori e figli: "Mamma, papà, cosa facciamo oggi?"

Situazioni di questo genere sono piuttosto comuni.
Per questo è nato www.parmakids.it, progetto ideato da Federica Sassi e Virginia Maini, perché non è mai troppo tardi per sperare di vivere in una città a misura di bambino. Con l’ambizione di trasformarla in molti suoi aspetti, per migliorare – tutti – il nostro stile di vita. Ecco allora che su www.parmakids.it  (che, è bene ricordare, gode del patrocinio del Comune di Parma e della Provincia di Parma), possiamo trovare consigli, alcune dritte e suggerimenti sulle attività ludiche, culturali, sportive in giro per la città. Potrebbe pure diventare uno strumento di sviluppo economico, coinvolgendo attività produttive del nostro territorio. In parte già lo è: trovate  palestre, ristoranti, negozi che accolgono i bambini a braccia aperte e che soprattutto non li fanno annoiare.
Navigateci un po’: www.parmakids.it. Capirete meglio cosa intendo.
Ricordando che il pensiero resterà sempre rivolto al benessere dei bambini, dei papà, delle mamme e – perché no? – dei nonni.


giovedì 21 agosto 2014

Prima e dopo

Questo è un promemoria.
Credo che in tanti si siano dimenticati, o vogliano dimenticare, che dalla Guerra del Golfo (1990-91) a oggi, in quell'area sono morti centinaia di migliaia di bambini a causa dei bombardamenti. In quel conflitto (una sorta di antipasto di ciò che venne servito negli anni successivi) morirono più di 32.000 bambini. Dati del Pentagono.
Scrivo questo perché non vorrei più sentirmi dire che si tratta di una guerra giusta. Ovunque sia: Iraq, Siria, Afghanistan, Somalia, Libia, Israele. Siccome state di nuovo per mandare un po' di armi laggiù, almeno evitate di sostenere che servono per esportare democrazia.

Grazie.

Cesare

p.s.: poi ci sono bambini che nascono con gravi malformazioni, altri che muoiono di stenti, altri senza braccia e gambe, ragazzine stuprate, orfani senza casa. Ma questi non vengono messi in conto.

giovedì 3 luglio 2014

Pietro, 12 anni




So che è un po’ banale dire che mi piacerebbe fare il giornalista, è un po’ come quando i bimbi piccoli vogliono fare il poliziotto o l’astronauta. Però quando scrivo io mi sento proiettato in altri mondi, a volte le mie idee si affollano e si scontrano una con l’altra, e fanno a botte per uscire dalla mia testa. A volte lascio le frasi a metà, mi dimentico la punteggiatura e mi dimentico di andare a capo. A volte scrivo due volte la stessa frase in due posti diversi del foglio, a volte scrivo frasi lunghissime senza neanche il punto alla fine. Nonostante ciò, scrivere mi piace molto e mi sembra di avere tante cose da dire e vorrei spiegar a tutte le altre persone le cose che io ho imparato o capito riflettendo su un certo argomento.
Pietro, Noceto.

domenica 9 febbraio 2014

Perché i fenicotteri sono rosa

Compito: INVENTA UNA LEGGENDA
Testo di Carlotta, terza elementare


Tanto tempo fa i fenicotteri erano color rosso fuoco e vivevano sulle rive dei fiumi.
Un giorno, un pellicano che viveva vicino a un ristorante dove mangiava un cacciatore, lo sentì vantarsi con l'oste che dopo poco sarebbe andato a cacciare i fenicotteri e avrebbe terminato la sua collezione di uccelli. Il pellicano allora andò subito ad avvisare il capo dei fenicotteri e gli disse che un cacciatore li voleva catturare. Questi andò subito a fare una riunione con gli altri fenicotteri, molti avevano una soluzione, ma la più votata fu di andare a vivere sulle nuvole fin quando il cacciatore si sarebbe stufato.
Quando il cacciatore arrivò, loro erano già sulle nuvole. Dopo un po' si stancò e tornò a casa sua.
I fenicotteri tornarono al fiume, ma avevano le piume rosa, perché il rosso si era mescolato con il bianco delle nuvole. Ancora oggi i fenicotteri sono rosa.

mercoledì 18 dicembre 2013

La leggenda dell'abete

In un piccolo villaggio di campagna, alla Vigilia di Natale, un ragazzino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di legno da bruciare nel camino, come voleva la tradizione, nella notte Santa. Si attardò più del previsto e, sopraggiunta l'oscurità, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per giunta incominciò a cadere una fitta nevicata. Il ragazzo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare. Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteggesse dalla neve e dal freddo il bambino. La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo ricovero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani. Solo allora tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra, aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.
In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno. Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.

mercoledì 27 novembre 2013

Musica per la Musica

Non crederete sul serio che gli strumenti musicali (e non solo quelli musicali...) arrivino nelle scuole con le proprie gambe? Hai voglia di far loro delle sviolinate... Restano lì, come "scordati", nei negozi, in attesa che qualcuno li compri e li porti agli studenti. Per questo il Rotary Club Parma Farnese ha pensato di organizzare una serata, guarda caso musicale: per riuscire a raccogliere un po' di fondi e risvegliare quei poveri strumenti dal torpore delle vetrine e per togliere un po' di noia, oltre che - soprattutto - regalare un po' di cultura, a quegli studenti.

L'appuntamento è per sabato 14 dicembre alle 20.45, nella chiesa di San Pietro in piazza Garibaldi, a Parma, con il concerto del Coro Montecastello (sono coristi bravissimi). L'incasso sarà devoluto all'Istituto Statale d'Acquisto.

Per ogni informazione ci sono due numeri di telefono: 333.4032082 e 0521.237988.

martedì 19 novembre 2013

Il Quotidiano in Classe (ma anche fuori)

Il Quotidiano in Classe” è un'iniziativa rivolta agli studenti delle scuole medie italiane, partita nel 2000 grazie all’Osservatorio Permanente Giovani-Editori. I ragazzi hanno la possibilità di studiare i quotidiani che ogni mattina trovano, freschi di stampa, sul banco di scuola. Mia figlia era il classico esempio del calzolaio con le scarpe bucate: mai sfogliata la Gazzetta di Parma. Colpa mia, evidentemente. Ma da quest’anno anche lei partecipa al Quotidiano in Classe; sono felice che torni a casa con il giornale e che se ne parli assieme. Ho scattato questa foto al volo perché mi ha fatto molto piacere vedere due ragazzi dell'età di Maria Vittoria, appena usciti da scuola, sfogliare la “mia” Gazzetta sullo Stradone. http://www.osservatorionline.it/page/383/quotidiano

venerdì 25 ottobre 2013

Ecco perché si somigliano!

"Papà, ma è vero che gli asini sono stupidi?". Per niente. Sono bugie che si tramandano nel tempo. Succede anche ad altri animali: ai lupi, ad esempio. Non è vero che il lupo è cattivo, ma in tanti lo descrivono così. Tu quanti lupi cattivi conosci? "Mmm... il lupo di Cappuccetto Rosso". Non ne conosci altri? "Mmm... direi di no". Eppure, pensaci: ricordi i Tre Porcellini? "Ah, è vero! Ma secondo me è lo stesso attore di Cappuccetto Rosso".

giovedì 12 settembre 2013

Concetti

A tavola: "Non voglio che ci sia il male: le bombe... i mostri... i ladri... le carie".

venerdì 17 maggio 2013

Lezione per adulti egoisti



 
Le lezioni arrivano spesso dai bambini, ma troppe volte non li sappiamo o non li vogliamo ascoltare, perché "sono piccoli". Noi adulti invece sì che sappiamo come va il mondo...

giovedì 9 maggio 2013

Paragoni



Mia figlia (8 anni): "Papà, tutti i bambini ti salutano sempre... E' perché vuoi bene ai bambini come Gesù?".

martedì 19 marzo 2013

Festa del papà



La grande, ormai è troppo grande. Così mi gusto (spero ancora per qualche anno) i pensierini della piccola.

Tipo questo portamatite, con diploma di "Migliore papà del mondo" e aggiunta di un "ti voglio bene" che è sempre una bella cosa.


Da domani, la mamma tornerà ad essere sempre la mamma. Fino al 19 marzo 2014.