"Il papà delle favole" è un audiolibro scritto da Cesare Pastarini (cesare.pastarini@gmail.com), reso possibile dagli Amici del Mulino di "Mulino Bianco". Composto da 10 favole illustrate + un cd musicale con le storie recitate da attori professionisti, il ricavato della vendita va all'associazione Noi per Loro, vicina ai bambini ricoverati nel reparto di Oncoematologia dell'Ospedale Maggiore di Parma. E' in vendita nelle librerie di Parma e nella sede di Noi per Loro in via Rubini 12. Oppure si può fare un versamento di euro 7,90 sul c/c postale 10869436 intestato a Noi per Loro Onlus Via Rubini 12, 43125 Parma e dopo aver spedito la copia del pagamento al fax 0521.942013 riceverete "Il papà delle favole" all'indirizzo da voi indicato. L'autore, l'illustratore, la grafica, gli attori e il musicista non hanno ricevuto compensi. Più sotto i link del gruppo di lavoro.
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giovedì 2 giugno 2011

Figli e amici? No, perchè...


Lo sappiamo, no? I figli sono figli; voglio dire: sappiamo che non sono gli "amici" di noi genitori. Ma perché, i figli, non possono essere anche amici? Ecco la risposta in questo bell'articolo di Paolo Fallai pubblicato sul Corriere: http://27esimaora.corriere.it/articolo/perche-non-possiamoessere-amici-dei-nostri-figli/






foto farfamiglia.it

3 commenti:

Cianzi ha detto...

Molto bello e molto vero. Di fronte a generazioni che non hanno introiettato alcun senso del dovere e della responsabilità personale c'è da sentire la mancanza di occhiate come quelle di nostro padre (credo soprattutto con me perché, voi genitori m'insegnate, anche in questi tempi di "melassa d'indulgenza" , e non necessariamente "ipocrita", si è più severi col primo figlio e si "molla" col secondo) che semplicemente incollavano al muro - senza se e senza ma. E cmq, quando ho detto in una classe che i nostri genitori ci mandavano a scuola comunque, con la (perenne) tonsillite me e dopo una crisi d'asma la Gully (e non siamo affatto morte), la risposta è stata "Prof., io sarei scappata di casa". Che dire??

Maura ha detto...

Non ho letto l'articolo, lo farò nel pomeriggio, ma non riesco a non rispondere con il mio maestra-mamma pensiero.
Penso che non sia possibile, perchè con gli amici si scherza, si è complici, si è completamente liberi di esprimere i nostri pensieri e sentimenti, si è solidali, si gioca e spesso ci si annoia in compagnia. Non si hanno timori nel mostrarci come siamo nel bene e/o nel male.
Con i genitori no: si è meno liberi nel parlare, spesso ci si comporta come loro vorrebbero, si devono guidare, aiutare contenere un figlio e l'essere "compagnoni" spesso disorienta i figli e li fa sentire più soli...bun figlio, poi, non può e non deve condividere alcune preoccupazioni che sono dei genitori... sarà possibile, forse quando saranno molto grandi....

Salva ha detto...

L'articolo è molto vero. E sono d'accordo con i precedenti commenti di Cianzi e Maura. Cosa dire. Secondo me il papà potrebbe fare un po' da amico, ma dovrebbe essere soprattutto guida, esempio, modello, consigliere. Se fa l'amico perde in autorevolezza, carisma e rispetto, qualità che sono fondamentali per far crescere in figli in modo equilibrato.
Al giorno d'oggi non basta l'istinto. Prima di avere figli e durante la loro crescita aiuterebbe molto fare qualche corso di psicologia, altrimenti quello che paga di più l'inesperienza dei genitori è il primo figlio, che fa da apripista, specialmente durante l'adolescenza.